Autismo e Musica

Il testo del 2012

Cantabile è impegnata ormai da anni in un progetto che coinvolge bambini con disturbo dello spettro autistico e altri disturbi della comunicazione. Abbiamo cominciato col far musica insieme in classe, in gruppi formati dalla persona in difficoltà e da alcuni compagni. Abbiamo proposto musica strumentale e canti, in un contesto sempre giocoso ma attento alle diverse potenzialità e debolezze. Senza costringerla, abbiamo accolto ogni desiderio della persona con autismo di comunicare attraverso la musica, aiutandola ad esprimersi con affetto e apertura. Durante questo percorso, svolto con la supervisione di una psicologa clinica esperta di autismo, abbiamo osservato con grande emozione bambini non parlanti che hanno scelto di cantare, di trasporre in puri ritmi i canti che sentivano da altri, di comunicare in modo puramente gestuale ma particolarmente intenso, fino a insegnare al nuovo gruppo di compagni ciò che avevano imparato. Abbiamo pubblicato in alcuni articoli e nel libro Autismo e Musica i risultati di queste esperienze, presentate anche in diversi convegni italiani e internazionali. Ma la ricerca continua, e oggi stiamo iniziando a coinvolgere le famiglie nell’attività musicale insieme al loro figlio o alla loro figlia con disturbo dello spettro autistico, cercando nel contempo di capire come fornire a ciascun bambino gli stimoli più adatti alle sue potenzialità comunicative e, perché no, ai suoi gusti estetici.

Se dal punto di vista clinico l’intero progetto è legato al metodo di abilitazione DIR/Floortime, dal punto di vista musicale ci siamo fatti guidare dall’ipotesi della distinzione e della sinergia tra armonie esterne e interne. Da una parte, non vi è dubbio che nel far musica strumentale, così come nel canto, sia importante sviluppare le competenze individuali, raggiungere il massimo grado possibile di “armonia interna” fra i diversi aspetti musicali. Ma la musica d’insieme, e il canto corale, portano naturalmente a sviluppare un secondo aspetto, quelle “armonie esterne” che sole permettono di dare un contributo personale equilibrato, imponendo talvolta di rinunciare al desiderio di protagonismo per consentire di raggiungere il massimo risultato dell’insieme, di imparare dagli altri a stare con gli altri. La distinzione tra le due armonie, e il raggiungimento di un loro equilibrio reciproco, è importante a ogni livello, fino ai massimi gradi dell’arte, ma nella persona con disturbo dello spettro autistico può indicare una strada preziosa da percorrere. Lo stesso bambino che da solo non raggiunge nemmeno i livelli più elementari di auto-regolazione, quando si trovi con amici a fare un’attività per lui piacevole e capace di stimolare emozioni sarà aiutato da tutti a trovare una sua armonia, fino a conservarla per quanto gli è possibile anche dentro di sé. Dalla ricerca maturata negli anni, Cantabile è giunto alla proposta del Relational Singing Model.